NON DIMENTICARMI



non dimenticarmi,no
tu sei il male
difendermi ora non posso...
entro in questa stanza ovattata
dov'è il mio mondo?
paura e panico,non posso muovermi
nè respirare
il perchè di tutto questo
è un concetto astratto
tu tornerai a casa
la tua coscienza,i tuoi bimbi
mentre saltano felici sul letto
o mentre come dolci angioletti dormono
guardali,guardami
non dimenticarmi
tu sei il male
difendermi ora non posso...
cammina verso di me
con la morte in mano
ed un mare di idee
partorite da menti contorte
operazioni,torture sciacallaggi di anime...
ben pagate
Tu credi in Dio?
io non lo so più...
sono così solo...
i tuoi occhi non parlano
la tua anima svanisce nel buio
guardami,ora,non dimenticarmi
tu sei il male
difendermi ora posso...
nei tuoi sogni verrò a trovarti...
mentre cullerò...i tuoi bimbi

dedicato all' A.L.F.

WOW !


Che splendida giornata! Che sole!Finalmente,mi mancava...così dopo il turno della notte ed in attesa di stasera,mi sono dato alla...cura del mio prato già concimato,seminato...alla facciaccia di chi stà in coda delle ore in macchina con delle facce...certo che per essere nato e cresciuto a Genova col mare,ah il mare...creuza de mà cantava Faber...

KUBLER ROSS


Leggendo il libro della Kubler Ross"La morte e il morire"mi viene una domanda,nei nostri ospedali riusciamo ad essere realmente vicino ai pazienti,specialmente quelli con gravi patologie?Riusciamo ad ascoltarli,imparare da loro?Nella mia piccola esperienza posso dire che noi operatori sanitari svolgiamo un ruolo,una professione molto delicata,profonda spiritualmente ma non riusciamo a volte ad afferrarne l'ampiezza,poichè interragiamo con loro in condizioni critiche,vuoi per il luogo di lavoro,vuoi per l'organizzazione ,vuoi per la carenza di risorse umane e non,vuoi per il senso di solitudine ed impotenza,già... interragiamo il più delle volte attraverso le nostre esperienze personali perchè siamo , questa è una forte sensazione,"lasciati soli"a gestire il paziente nella sua globalità e non solo, come puro numero o patologia,i familiari con le loro ansie,paure,ire...esiste nelle nostre strutture una dimensione umana?Posso vedere ogni giorno in mezzo all'andirivieni caotico delle corsie gli sguardi dei pazienti e davvero sarebbe bello avere un pò di tempo per chiaccherare tranquillamente,perchè secondo me molti di loro vorrebbero farlo ed allora ecco che un mio gesto ,sorriso,carezza diventa tanto per loro...

WATCH TELEVISION



Scendo dal letto,fuori piove
Appoggio il viso sul vetro,freddo sulla pelle
La pioggia martella i miei pensieri..
Mentre tutto scorre la tv è ancora accesa
Proietta la Realtà dentro queste quattro mura
Dandomi la Sicurezza di essere qualcuno
Illusione di felicità
Le notizie,le immagini rimbalzano lasciandomi vuoto
Il vuoto della mia rabbia
Il vuoto dei mei perché…
Pubblicità…
Il mondo là fuori è sospeso in una gigantesca bolla…sponsorizzata
Battiamo tutti le mani felici,ma per cosa?
Per il vuoto…sponsorizzato
Il vuoto che ti annulla in deserto
Il deserto che scorre nelle mie vene
Mentre tutto scorre la tv è ancora accesa
Proietta la Realtà dentro queste quattro mura
Dandomi la Sicurezza di essere qualcuno
Illusione di felicità
Ed allora mi contorco nei miei pensieri
Mentre il predicatore arringa i miei occhi
Dov’eri tu
Mentre eccheggiavano le urla di terrore?dov’eri tu mentre le bocche affamate Ti chiedevano pietà?
Nel tuo lussuoso tubo catodico…sponsorizzato
Mi rotea nella mano fredda ma sicura
Baby,questa è la realà
Dove chiedere aiuto può essere legittimo
Ma se non hai lo sponsor..vaffanculo
Tutto scorre la tv è ancora accesa
In queste quattro mura non c è sicurezza
Illusione di Felicità
Li guardo come sono belli,griffati e felici
E sento il mendicante la fuori piangere e maledire per un pezzo di pane
Puoi far crescere tuo figlio,insegnali allora
Annaspo dentro la tv circondato da tutto quel che mi offre
Ho la nausea,dovrei prender qualcosa…lo stanno giusto dicendo…
Il divano è ormai la mia culla
La disperazione stà abbattendo la porta
E tra una fiction ed un reality
Sento la rabbia la solitudine
Sento i bambini morire di fame
Sento i bambini vendersi per la fame
Sento i bambini uccidere i loro sogni per la fame
Posso sentire le mamme piangere per i loro figli
Caduti per gli Ideali
Ed il padre disperato senza lavoro
E la ragazza prostituirsi
Ed i vecchi morire di solitudine
Ed i giovani morire di solitudine
Tutto scorre,la tv è sempre accesa
Dentro queste quattro mura
Appoggio le mani sulle ginocchia
Dentro quel tubo dai mille colori è
Tutto così bello,finto
Chiudi gli occhi e ascolto la Predica
Stringo la mano destra
Lei è fredda ma sicura
Senza esitazioni,decido
È l’unica cosa che posso fare
L’unica libertà,di questo hanno paura…
Sollevo il braccio apro gli occhi,voglio vedere
Il sangue torna a scorrere impetuoso
Il respiro accelera
Non c’è ritorno…
Perché non c’è speranza
Ok dolcezza,sei pronta?
End of transmission


ARTU'

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MANDELA


La nostra paura più profonda non è di essere inadeguati
la nostra paura più profonda è di essere potenti oltre ogni limite
è la nostra luce,non la nostra ombra,a spaventarci di più.
Ci domandiamo:”Chi sono io per essere brillante,pieno di talento,favoloso?”In realtà chi sei tu per non esserlo?Siamo figli di Dio.
Il nostro giocare in piccolo non serve il mondo.Non c’è nulla di illuminato nello sminuire noi stessi cosicché gli altri non si sentano insicuri intorno a noi. Siamo tutti nati per risplendere come fanno i bambini.Siamo nati per rendere manifesta la gloria di Dio che è dentro di noi.Non solo in alcuni di noi,e quando permettiamo alla nostra luce di risplendere inconsapevolmente diamo agli altri la possibilità di fare lo stesso,e quando ci liberiamo dalle nostre paure,la nostra presenza automaticamente libera gli altri.

Nelson Mandela

THELMA

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L'AQUILA


L'AQUILA

sei tu dolcezza?
ti sento ansimare...
ti sono troppo vicino
forse il tuo cuore è troppo grande per ospitarci
non senti?
è la mia mano che si sta posando sulla tua pelle
dolcemente
la tua pelle
delicatamente matida di desiderio
ascolta in silenzio il battito d'ali
l'aquila sta arrivando
o ,forse,è ancora in volo
stai lottando su di me
ma il desiderio ti paralizza
scuoti il corpo come in un'antica danza tribale
gli antichi Spiriti sono nella tua anima
ti stanno facendo volare come l'aquila
così puoi respirare l'aria sopra le nuvole
puoi accarezzare il vento
bere la pioggia alla sua fonte
sei un tutt'uno con l'Universo
volgi lo sguardo al basso
ti inebriano le montagne innevate
ti spingono ancora più in alto
ma tu solo sai...
il tuo spirito plana
continuando a danzare questa musica
assordante
incessante
martellante
ti siedi ed abbracci il Sacro fuoco
per riscaldare la neve,
il mio cuore
li osservi agitarsi e perdersi inebriati
a decine sulla mia pelle...
così finalmente l'aquila plana accanto a me
ed io non posso far altro che perdermi nei suoi occhi
fondermi e danzare...
danzare nel tuo cuore

PICCOLA AVVERTENZA


UNA PICCOLA avvertenza. Spero che questo articolo sia preso esclusivamente per quello che è e vuole essere: uno sfottò da derby.Nulla di più. Io sarò felice di leggerne uno simile ma di segno contrario qui a fianco. Perché il derby, prima e dopo, è anche derby di parole. Ed è fatto per gente spiritosa. Se non siete spiritosi, non siete tifosi da derby. In tal caso, per favore, non leggetemi. Dunque, riecco di fronte a noi la squadra della delegazione, quella che mio nipote chiama il Chievo di Genova. Rieccola con la sua inconfondibile tenuta ciclistica. Che, giustamente, prevede anche una maglia gialla assegnata al numero 1, come si usa, appunto, al Tour de France. Occhio e croce, non mi sembra sia cambiato nulla. Noi, ieri, oggi e domani, siamo di più. Ma, soprattutto, ci siamo sempre, ovunque e comunque. E loro... Loro, nel confronto, non possono fare a meno di scoprirsi, sistematicamente, meno (meno storia, meno scudetti, meno fascino). Tutto immutabile. Vedo, tra l'altro, che non è cambiato nemmeno lo sponsor. E' sempre quello in forma di acronimo (ERG, Erroneamente ritenuti genovesi, secondo taluni).Unica possibile novità: il loro presidente vuole riportarli, coerentemente, là da dove vengono. Vuole costruire in delegazione uno stadio tutto per loro, provvisto anche, a quanto pare, coerentemente, di una pista ciclistica tipo il vecchio Carlini. Con, tutt'attorno, coerentemente, chilometri di piste ciclabili.Della serie: palle lunghe e pedalare… Fa piacere, comunque, ritrovarseli in campo. Mentre fa specie che questo derby sia catalogato per noi come trasferta: in trasferta, semmai, ci sono loro, dalla Sciorba o da Sampierdarena chisseneimporta. Ma diamogli, tuttavia, il benvenuto nel nostro tempio, dove abbiamo scritto pagine tragiche e gioiose di una storia che, nel bene e nel male, non ha eguali. Saremo, infatti, lieti di mostrare, una volta di più, il grande, inimitabile spettacolo del tifo italiano, quello che si replica all'infinito sul palcoscenico della Gradinata Nord. Dove, di padre in figlio, vengono tramandati ricordi e passioni per noi indelebili e per loro, naturalmente, incomprensibili. Scrivo naturalmente perché se non hai avuto la fortuna di nascere genoano, non puoi capire. No, non saprai mai quale privilegio ti sia stato negato. Viceversa, avrai per tutta la vita la sensazione che nulla, davvero nulla, possa cancellare quel complesso di inferiorità che nessuno di loro, ovviamente, è pronto ad ammettere in pubblico. Ma che si manifesta in mille modi, dai discorsi nei bar alla campagna acquisti(pardon, prestiti) in società. Le luci di Marassi saranno accese, come quella volta del Gol. Sì, scrivo Gol con la G maiuscola. Perché parlo del Gol per antonomasia, il Gol di Claudio Branco, l'eterno incubo di ogni ciclista, la più bella cartolina di auguri natalizi mai stampata nella città di Genova, la più brutta mai ricevuta in delegazione. Saremo in notturna e mentre loro si sentiranno un po' alla Sei giorni noi ricorderemo la nostra vittoria all'Anfield Road e la loro sconfitta a Wembley, con quell'altra formidabile cartolina in cui si vede l'attuale (simpaticissimo, no?) allenatore dell'Inter che esce a testa bassa, piangendo. Non c'è storia, appunto, tra loro e noi. Ma, ripeto, fa piacere trovarseli nuovamente di fronte.Perché, in fondo, diciamolo, ci sono mancati. Ci è mancato il piacere di guardarsi infaccia, Gradinata a gradinata (una è con la Gmaiuscola, l'altra no), e misurare l'incolmabile differenza. Di qua, alle nostre spalle, i monti, il mio amato Righi, la rocciosa certezza che nasce nel guardare il panorama dall'alto e pensare che la Superba sarà sempre tale, nei secoli dei secoli. Di là, alle loro spalle, il mare. Dove, come canta un grande, immortale genoano, Fabrizio De André, “adesso veleggia la rumenta”.Appunto… MASSIMODONELLI è direttore di Canale 5

LA SABBIA


LA SABBIA


Le mie orecchie possono udire,i miei occhi possono osservare attingere entrambi da questo lungo viaggio che attraversa mari,foreste,sfiora il vento sussurrante,si scalda col sole e si culla con la Luna..plana su un deserto lì in ogni sassolino è racchiusa un po’ di esperienza,un po’ di sapere..la sabbia è nelle mie mani calda e rassicurante..hai notato? E’ comel’acqua ,assume la forma del contenitore che la racchiudeo della mia mano..poi scivola via..per gli stolti ,perché se osservi bene le mani vedrai che non sono perfettamente pulite,un po’ di sabbia,fine,rimane e ti lascia qualcosa ,un po’ di esperienza,un po’ di sapere..ed io cammino a piedi nudi con addosso soltanto dei leggeri,freschi bianchi pantaloni in questo deserto di sabbia,di sapere..i miei occhi ci si perdono..mi ci vorrei tuffare..rifugiare..perché a volte ho la sensazione di perdere del Tempo,del sapere..questo caldo sole quanta energia trasmette..apro le mani verso i suoi raggi,impolverate..sembrano bruciare..è il bruciore del crescere..il nostro crescere..ora la mia anima è leggera..volto lo sguardo,in lontananza un tempesta,non è la prima non sarà l’ultima,farà dei danni,forse,chi lo sa?Io resterò..è la vita,l’equilibrio delle cose..

OSHO


Osho"La cosa più importante da ricordare è che il viaggio interiore richiede un profondo coraggio.
E' un'avventura nell'ignoto e quell'oceano è inesplorato.
Occorre coraggio per buttarsi.Che tipo di coraggio?
Il coraggio di abbandonare il
passato e tuffarsi nell'ignoto."

"L'amore è fuoco.A causa delle sofferenze d'amore milioni di persone vivono una vita che ne
è priva.Soffrire per amore non è soffrire invano.Soffrire per amore è creativo.Porta a livelli
di coscienza più alti.Colui che non ha conosciuto l'altro in un amore profondo,non sarà in
grado di sapere chi è,perchè non avrà uno specchio nel quale osservare la propria immagine
riflessa."

"Il Tantra dice che la vita è selvaggia. Uno deve vivere attraverso tutti i pericoli e rischi...
ed è bellissimo perchè allora c' è l'avventura. Non provare a farti uno schema fisso della
tua vita, lascia che essa abbia il suo corso... e arriverai, sicuramente arriverai... è una
certezza, ecco perchè lo dico. Ma questa certezza non può essere la tua sicurezza.
Chi è selvaggio arriva sempre."