CAVALIERE



Cavalcavo il mio destriero


improvviso,uno scuarcio


bellezza bionda,rapivi i miei occhi


stordivi i miei sensi...


In un lampo ti raggiunsi


ti afferrai e ti baciai


ma in un istante ti persi...Mi svegliai,


Rincorsi affannato ogni meta


ad ogni pietra domandai


dove mai potevi essere...


Al galoppo lungo le montagne


disperato il mio cuore vagava


raggiunsi villaggi,incontrai viandanti


combattei cento Draghi


agognato dai Sovrani


sognato dalle Dame...


Con i prodi Cavalieri punimmo i despoti


mille monete d'oro...ma io non c'ero...


Così parlai all'Aquila


mi raccontò di Te


spronai il mio destriero


scesi nella valle,attraversai il Bosco incantato


nella notte le Fate illuminavano il mio sentiero...


Arrivai davanti alla Grande Quercia


"Signore,aiutami,te ne prego..."


allungò i suoi rami...


seguii la direzione e giunsi in riva al Lago...


Perplesso,obiettai "Ed adesso?"


un Folletto il liuto mi porse


una dolce canzone d'amore intonai


ed ecco che al Crepuscolo Tu apparvi dall'acqua,bellissima...


Mia Dea, potei baciarti finalmente...


"Mio Cavaliere,quanto Ti aspettavo"


"Nobile Viviana,sono qui per servirti e donarti il mio cuore..."


Fu così che mano nella mano


ci incaminammo nel Lago


il Regno della Dama del Lago



*Marco Furri,Cavaliere Bianco,2001




Nessun commento: